7. L' arte di fare spazio di Silvia Tizzoni

L'arte di fare spazio

Momijigari è una parola giapponese che indica la tradizione di ammirare gli alberi in autunno. Perché dalla natura possiamo imparare una lezione preziosissima: se volete rinascere, dovete prima lasciar andare, come le foglie sugli alberi. E già lo diceva il buon Ungaretti, eh. 

 

Allora: non ditemi che non ci avete ancora pensato. Arriva il Natale, arrivano nuovi regali e bisogna far spazio nei cassetti e negli armadi per infilare il nuovo che avanza (ehm, perlomeno quello che non finisce riciclato in regali rabberciati dell’ultimo minuto!). Persino sugli scaffali di casa, sulle mensole della cucina, nella libreria. Persino quelle scrivanie ricoperte di carte di caramelle, biro, matite, fazzoletti, bottigliette d’acqua, post-it. Che magari l’amica del cuore lo sa e vi regala un bel portapenne. O uno svuota-tasche di ceramica raku artigianale, chissà.

Via quindi, lasciate(vi) andare… occorre liberarsi del vecchiume polveroso e inutilizzato e di tutto il superfluo accumulato.

 

L’operazione decluttering richiede tempo e regole ben precise: buttarsi alle spalle quello che non ci sta più, ma preservare i ricordi. E vi dirò di più, le cose che non ci stanno più addosso (pesanti emotivamente o perché abbiamo cambiato taglia o semplicemente i gusti personali!) possono avere una seconda vita nei tanti siti di secondhand che oggi popolano il web. Perché uno dei temi del momento è la sostenibilità, a 360°, ma nella moda soprattutto. E non si tratta solo di riciclare, non sprecare, essere ecologici: il discorso si allarga se si pensa di pagare i salari giusti a chi produce i nostri vestiti. Il tema è ampissimo, ma per ora mi fermo qui.

 

Avere un’ideologia precisa del proprio guardaroba, delle cose che si possiedono e di quel che scegliamo di far entrare nelle nostre case ha un buon potere ossigenante, di chiarezza, consapevolezza e riordino complessivo. Provare per credere. E non ho una ricetta magica che possa andare bene per tutte: chi ha tanto bisogno di luce e di aria, chi di verde fuori dalla finestra o sul balcone (e pazienza se il balcone non c’è, il verde lo si crea con piccole giungle domestiche!), chi cerca colori armonici in tinte soft (grigio, cipria, bianco, taupe), chi vuole solo colori vitaminici, energizzanti. Chi sa di poter vivere bene solo in una casa lineare, facile da pulire, dove c’è un posto per ogni cosa, con spazi ben organizzati. E chi ha bisogno del suo mondo, i libri, i quadri, le foto appese alle pareti. L’importante è che ci sia sempre dietro una scelta personale, pensata sui propri bisogni e quindi efficace, che lo spazio diventi nido, che sia… casa. La vostra.